vertigine parosistica

VPPB vertigine parossistica

Vertigine posizionale parossistica benigna VPPB o cupololitiasi

La vertigine posizionale parossistica è molto intensa ed improvvisa e insorge quando si cambia posizione per lo spostamento dei sassolini (OTOLITI) che tutti abbiamo nell’orecchio. Generalmente si manifesta con dei capogiri a letto e l’episodio si ripete ogni volta che la testa cambia posizione, quando ci si sdraia o ci si gira sul fianco.

  • Vertigine è il termine che identifica la sensazione di girare vorticosamente su sé stessi.
  • Parossistica la vertigine si manifesta sotto forma di brevi attacchi.
  • Posizionale la vertigine è causata da determinate posizioni della testa o del corpo.
  • Benigna significa che l’origine della vertigine non è una minaccia per la salute.
  • Otoliti minuscoli cristalli di ossalato di calcio inglobati in una matrice gelatinosa contenuta nell’endolinfa dell’orecchio interno, quella zona del nostro orecchio deputata, tra le altre cose, al nostro equilibrio.  Questi “sassolini” a causa di traumi che coinvolgono l’orecchio interno, infezioni, interventi chirurgici o altre cause in parte oggi ancora ignote, possono staccarsi e viaggiare nei canali semicircolari dell’orecchio, dando luogo alla patologia che prende il nome di VPPB

L’episodio di vertigine può durare dai 20 secondi a 2 minuti, e si avverte una sensazione molto violenta di rotazione. Dopo rimane una sensazione di instabilità che può durare diverse ore.

Una volta stabilito che si tratta di vertigine posizionale parossistica, in genere lo specialista sceglie un trattamento diverso da quello di tutte le altre forme di vertigine.

Non è pericolosa, e l’otorino può curarla facilmente in ambulatorio con la manovra liberatoria Tale manovra consente di riposizionare correttamente gli otoliti che si sono spostati.

Consiste in una serie di movimenti della testa e del corpo condotti dal medico sul paziente, al fine di far uscire gli otoliti dall’ampolla, in modo da liberare subito il paziente dal disturbo. Se la manovra va a buon fine, il paziente avverte durante l’esecuzione una breve e violenta vertigine con rotazione dell’ambiente esterno inversa rispetto a quella presente durante le crisi. Questa viene definita vertigine liberatoria proprio perché coincide con la fuoriuscita degli otoliti dall’ampolla.

Tuttavia, non sempre questa manovra va a buon fine: solitamente occorre una rieducazione che non viene effettuata esclusivamente dallo specialista, infatti si suggeriscono al paziente anche esercizi che egli può svolgere a casa. Normalmente, occorrono tra i pochi giorni e le tre settimane per risolvere definitivamente il problema.