Cataratta: intervento
L’intervento per cataratta è minimamente invasivo: viene eseguito in anestesia topica, quindi Day Surgery (senza ricovero), risultando così idoneo anche per i pazienti più anziani. Viene eseguito con una tecnica microchirugica eventualmente coadiuvata con laser a femtosecondi. In questa sezione approfondiremo la prima di queste tecniche:
Prima dell’intervento
L’intervento viene concordato dopo aver valutato lo stato di salute dell’occhio, per capire se esistono altre problematiche che ne disturbano il normale funzionamento. Inoltre va considerata la condizione di salute generale dell’organismo: se il paziente segue terapie è necessario informare il medico (ad esempio in caso di assunzione di farmaci anticoagulanti o aspirina). Un esame obbligatorio da eseguire prima dell’intervento è la misurazione con ultrasuoni del bulbo oculare (ecobiometria) per conoscere la lunghezza del bulbo, elemento fondamentale nella scelta del cristallino artificiale.
In cosa consiste l’intervento
L’intervento per cataratta è preceduto dalla somministrazione di gocce per la dilatazione della pupilla. Grazie all’anestesia l’intervento si svolgerà in modo indolore per il paziente. Le fasi principali della chirurgia della cataratta sono:
- La frammentazione del cristallino opaco grazie agli ultrasuoni: la facoemulsificazione.
La facoemulsificazione consiste nell’aspirazione del nucleo del cristallino grazie a una sonda a ultrasuoni. Si effettua una piccola incisione attraverso la quale la sottile sonda – vibrando a frequenze ultrasoniche – frammenta il cristallino. Una seconda sonda è poi in grado di aspirare i frammenti del cristallino opaco spezzato attraverso una apertura di soli 2,2 millimetri, liberando lo spazio per la nuova lente intraoculare – il cristallino artificiale. Questo verrà inserito attraverso la stessa incisione di misure ridottissime.
- Inserimento del cristallino artificiale
- Il cristallino opaco è stato dunque rimosso: al suo posto resta solo la sua parte posteriore – ormai completamente privata delle opacità – chiamata “capsula posteriore”. La capsula viene lasciata intatta nell’occhio nella sua sede naturale, perché è proprio su di essa che verrà appoggiato il cristallino artificiale come all’interno di una sacca. In questo modo il nuovo cristallino si troverà pressoché nella stessa posizione di quello naturale. La piccola dimensione dell’incisione ha reso non più necessaria la sutura con filo.
Dopo l’intervento
Nelle ore successive all’intervento sensazioni fastidiose come di corpo estraneo, prurito, bruciore e indolenzimento sono normali, diverse da persona a persona e non devono preoccupare: già in 24 ore è possibile che scompaiano. La completa ripresa post-operatoria è in media abbastanza veloce (circa 2-3 giorni). È di fondamentale importanza attenersi alle indicazioni post-operatorie: non dimenticare di usare il collirio prescritto; indossare la conchiglia protettiva e occhiali da sole; evitare sfregamenti dell’occhio o di schiacciarlo; non fare attività fisica. Non mancare inoltre alle visite di controllo.